Moncalieri, 1 ottobre 2022
Carthago delenda est
Fin dal principio non ho capito molto della guerra scatenata da Putin contro l’Ucraina.
Quando le truppe russe hanno iniziato l’invasione, tutti gli esperti del settore su tutti i media affermavano che non ci sarebbe stata alcuna possibilità per l’esercito ucraino di resistere di fronte allo strapotere di uomini e mezzi dei Russi, vista l’esiguità e la mancanza di mezzi e di addestramento dell’esercito ucraino. Ora tutti di concerto affermano che è l’esercito russo ad avere mezzi obsoleti, poco addestramento e nessuna motivazione: e tutti i potentissimi servizi segreti occidentali (CIA e MI6 in testa) non sapevano nulla della situazione reale o la cosa è stata volutamente taciuta?
D’altra parte, Putin è stato talmente accecato dalla sua brama di potere da buttarsi a capofitto, senza una seria motivazione, in una impresa perdente? Eppure era un componente del servizio segreto, il KGB, che veniva ritenuto al livello della CIA, se non superiore. Quest’uomo così poco avveduto è stato presidente della Russia per la prima volta nell’anno 2000 e da allora ha sempre governato lui la sua nazione personalmente o per interposta persona.
Ci sono molte altre cose che non riesco a comprendere in questa faccenda. Ne cito solo 2:
- mentre è in corso una guerra sanguinosa, alimentata in maniera massiccia anche da noi Europei con l’invio di armi e mezzi all’Ucraina, lo zar russo ci continua a fornire metano e petrolio, attendendo il momento in cui noi riusciremo a non avere più bisogno delle sue forniture energetiche;
--i Russi lasciano passare le navi di grano ucraino attraverso il loro blocco navale, solo per l’intervento di un altro zar, Erdogan; Putin si impietosito per le popolazioni del terzo mondo affamate o ha solo fatto un piacere all’amico turco? A parte il fatto che il contenuto di quelle navi in gran parte è arrivato in Europa.
Mah, probabilmente i media ci restituiscono un’immagine della realtà ben diversa dalla realtà vera!
Vengo ora alla motivazione che mi ha portato a scrivere questa nota: il discorso di Putin di ieri, fascista ed inaccettabile per tutti. Nel mio scritto precedente Il gatto nell’angolo esprimevo la speranza che il mondo occidentale non mettesse alle strette Putin, costringendolo a reazioni insensate (ricorso all’arma nucleare). Io ho sentito gran parte del discorso e mi è sembrato più che altro quello di un uomo messo alle strette che cerca di giustificare le proprie azioni davanti al suo popolo e di lanciare minacce agli occidentali. Un tale tipo di esternazioni era da prevedere, vista la situazione nella quale si trova l’uomo, ma mi ha colpito negativamente la, direi quasi unanime, reazione a quella parte del discorso in cui Putin si dichiarava pronto a sedere ad un tavolo di trattativa, ponendo delle condizioni ritenute inaccettabili. Io non penso che si debba mai rifiutare un’occasione di trattativa per il fatto che le condizioni poste da una parte sono inaccettabile per l’altra. Una trattativa viene fatta per accordarsi sulle condizioni per ottenere un risultato che vada bene per le due parti in causa ed è ovvio che all’inizio della trattativa le parti in causa presentino opzioni differenti e, magari, opposte. Un abile e motivato negoziatore deve in ogni caso tentare di trovare un punto di incontro fra le opposte fazioni, specialmente in un caso come questo.
Già, ma qual è il caso? Il caso è che siamo ad un passo dal trasformare la guerra ucraina in una guerra mondiale, con forti possibilità di uso di armi atomiche.
Credo che, quando non si riesce a capire bene le motivazioni di quello che sta accadendo, occorra individuare chi ottiene benefici dagli avvenimenti, per esempio aumentando i propri guadagni; insomma, “cherchez l’argent”!
Escludendo le parti direttamente belligeranti, gli Europei non mi pare stiano ottenendo grossi guadagni, a parte le ditte che producono le armi inviate all’Ucraina. I Cinesi, che potevano essere l’anello della catena che avrebbe fatto girare la ruota dalla parte russa, si muovono prudentemente, probabilmente perché ritengono che il vantaggio di ottenere rifornimenti energetici maggiori dalla Russia non compensi le perdite dovute alla diminuzione delle loro esportazioni verso l’occidente, ma anche perché la Russia è storicamente il loro vicino scomodo. Restano gli Stati Uniti, la cui posizione mi pare nettamente diversa da quella dell’Europa. Innanzi tutto non stanno subendo alcun riflesso negativo dalle sanzioni applicate alla Russia, non dipendendo da essa né per le forniture energetiche né per le forniture alimentari; in secondo luogo corrono rischi assai limitati rispetto agli europei da una eventuale estensione del conflitto. Su quest’ultimo argomento voglio dire qualcosa di più.
I paesi geograficamente vicini all’Ucraina sarebbero direttamente fisicamente coinvolti dall’uso dell’arma atomica, non solo, come è immediato pensare, per le ricadute sui loro suoli delle polveri radioattive, ma anche per l’inevitabile esodo in massa degli Ucraini dalle zone colpite verso i paesi europei; gente disperata e afflitta da gravi problemi sanitari. L’uso dell’arma nucleare probabilmente causerebbe una reazione armata della NATO, il che significherebbe una nuova guerra mondiale dagli esiti non scontati: la Cina resterebbe in quel caso a guardare?
Gli Stati Uniti rimarrebbero in ogni caso ai margini geografici del conflitto, come è già capitato durante la seconda guerra mondiale, nella quale non hanno avuto alcuna incursione sul loro territorio. O almeno così alcuni politici americani pensano!
A questo proposito vorrei far notare che dopo la seconda guerra mondiale lo strapotere militare ed economico degli states ha condizionato l’intero globo, ma che, di contrappasso, essi non hanno azzeccato una sola mossa internazionale. Dalla Corea al Vietnam, dall’Afghanistan all’Iraq, tanto per citare i casi più eclatanti, è stato un continuo susseguirsi di errori ed insuccessi clamorosi; in tutti questi casi l’unico grande vantaggio ottenuto è stato quello di incrementare la produzione di armamenti.
Un altro argomento che mi pare interessante toccare è il ruolo che i Russi hanno avuto nella elezione presidenziali statunitensi, quando si disse avrebbero favorito con azioni di hackeraggio l’elezione di Trump; l’attuale presidente degli Stati Uniti Biden non sarà stato certo molto tenero con Putin per quei fatti.
Il titolo di questo scritto si riferisce alla semplificazione di una frase usata da Catone il Censore che aveva posto come obiettivo della sua vita la distruzione di Cartagine; secondo voi, sostituendo Carthago con Russia, chi potrebbe essere l’attuale Catone il Censore?
La conclusione di questa mia nota è scontata: noi Europei abbiamo tutto l’interesse a tentare ogni via per fermare questa insensata guerra e dobbiamo cogliere ogni occasione per intavolare un negoziato, anche considerando che gli interessi e le mire di Zelenskyy potrebbero non coincidere esattamente con i nostri. Se Putin offre la possibilità di negoziare, prendiamola al volo; al minimo il negoziato potrebbe portare ad una tregua, che, se anche consentisse ai Russi di riorganizzarsi un poco, darebbe comunque un enorme sollievo alla popolazione ucraina. In ogni caso non possiamo permetterci di trascurare la sia pur minima occasione di porre fine alla guerra, tanto gravi sarebbero le conseguenze di una escalation del conflitto; ma, purtroppo, la mia mi sembra vox clamantis in deserto.
Pietro Immordino
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