Moncalieri, 5 gennaio 2014
Gli accoppiati
Spesso succede che le vicende umane vedano come protagonisti due individui che si accoppiano per scelta, per esempio nelle unioni amorose, o che si trovano a condividere tratti della loro vita come sodali, amici, avversari od altro. Qui di seguito parlerò di due coppie formatesi all'ombra della politica e che certamente, nel bene o nel male, influenzano le sorti del nostro paese.
Della coppia Berlusconi - Grillo avevo già parlato di recente, nel mio scritto G&B, nel quale tratteggiavo le similitudini nei comportamenti fra i due, similitudini che adesso risultano ancora più evidenti e che comprendono anche gli intenti, oltre che la maniera di agire. L'unico aggettivo che mi viene in mente pensando a loro è guastatori: che altro pensano di fare oltre a creare un caos che porti ad uno sfascio dal quale loro pensano di uscire miracolosamente vincenti? Grillo lo ha anche dichiarato apertamente: il "tutti a casa" e la "decrescita dolce" sono accompagnati, nella sue stesse dichiarazioni, da un periodo iniziale di sofferenza: come evitare in questo periodo lo sfascio totale del sistema paese non lo spiega. Ambedue si scagliano contro la massima istituzione, il presidente Napolitano, contro i giornalisti (almeno contro quelli che non sono a loro asserviti) e B. specialmente contro i giudici. Mi dovrebbero spiegare come funziona un paese in assenza di giornalisti, istituzioni politiche e autorità giudiziaria. Certo, abbattute quelli esistenti, se ne possono creare altre: in che tempi, con che costi sociali ed umani, con quale credibilità è tutto da vedere. Ci andrei piano a sfasciare un sistema nato, dopo una guerra disastrosa e la caduta di un regime, con la partecipazione delle migliori energie del paese, messe in atto da uomini che, se pur appartenenti ad opposte ideologie, avevano ben chiara l'esigenza di creare una patria comune nell'interesse di tutti.
Letta (Enrico) e Renzi mi richiamano in mente l'uno un senatore, l'altro un tribuno del popolo dell'antica repubblica romana. Letta con lunga esperienza di politica, anche ai massimi livelli, personale e familiare (si pensi allo zio Gianni), capace di destreggiarsi con abilità e credibilità in campo internazionale, istituzionalmente accorto. Renzi abilissimo a cogliere gli umori popolari, con un eloquio attraente, attento alla propria immagine, molto capace a convincere lo spettatore medio. Sembrerebbe una coppia decisamente vincente per il paese ed il PD se trovassero modo di andare d'accordo per fare vincere l'Italia e non solo se stessi. Nell'antica Roma la cosa era fattibile, in quanto il tribuno riconosceva al senato la capacità di contemperare le richieste del popolo con le esigenze della guida della città. L'enorme potere del tribuno del popolo veniva cioè mitigato dal riconoscimento del ruolo del senato. Non so se oggi questa forma istituzionale si possa tradurre in un comportamento effettivo, almeno per un tempo limitato anche ad un solo anno, di Renzi e Letta, ma ho l'impressione che, se mai un simile atteggiamento fosse messo in atto, ne risulterebbe un enorme vantaggio per l'azione del governo. I due mi sembrano integrarsi a vicenda in maniera quasi ottimale, con Renzi in grado di oscurare Berlusconi e Letta in grado di ottenere credibilità internazionale per l'Italia. Un anno è un periodo breve per le ambizioni politiche di un individuo, ma può essere un periodo sufficiente a fare uscire la nazione fuori dal guado.
Pietro Immordino
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